La morosità incolpevole riguarda la sopravvenuta impossibilità a pagare il canone di affitto, a causa della perdita o della consistente riduzione del reddito del nucleo familiare riconducibile a un motivo molto grave che va al di là della volontà dell'affittuario.
Gli aiuti per gli inquilini morosi incolpevoli che non riescono a pagare il canone possono essere concessi in caso di:
- perdita di lavoro per licenziamento
- accordi aziendali o sindacali con consistente riduzione dell'orario di lavoro
- cassa integrazione ordinaria o straordinaria che limiti notevolmente la capacità reddituale
- mancato rinnovo di contratti a termine o di lavoro atipici
- cessazioni di attività libero-professionali o di imprese registrate, derivanti da cause di forza maggiore o da perdita di avviamento in misura consistente
- malattia grave, infortunio o decesso di un componente del nucleo familiare che abbia comportato o la riduzione del reddito complessivo del nucleo medesimo o la necessità dell'impiego di parte notevole del reddito per fronteggiare rilevanti spese mediche e assistenziali.
Ogni anno, la Regione trasferisce ai i Comuni capoluogo e ad alta densità abitativa le risorse nazionali a favore di inquilini che non riescono a pagare i canoni di affitto per morosità incolpevole, come previsto dal Decreto ministeriale del 30/03/2016.
L’erogazione dei contributi è subordinata al trasferimento del finanziamento statale e rimarrà aperta fino all’esaurimento dei fondi.
Per accedere ai contributi è necessario (Decreto ministeriale 30/03/2016, art. 3):
- avere un reddito ISE non superiore a 35.000,00 € o un reddito derivante da regolare attività lavorativa con un valore ISEE non superiore 26.000,00 €
- essere destinatario di un atto di intimazione di sfratto per morosità, con citazione per la convalida
- essere titolare di un contratto di locazione di unità immobiliare ad uso abitativo regolarmente registrato (sono esclusi gli immobili appartenenti alle categorie catastali Al, A8 e A9) e risiedere nell'alloggio per il quale si chiede il contributo da almeno un anno
- avere la cittadinanza italiana, di un paese UE o possedere un regolare permesso di soggiorno
- che ciascun componente del nucleo familiare non sia titolare, nella provincia di residenza, del diritto di proprietà, usufrutto, uso o abitazione su un altro immobile fruibile ed adeguato alle esigenze del proprio nucleo familiare.
In Comune di Pistoia …
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